Questo articolo, dedicato al rischio a cui ci si espone trattando con l’elettricità, vuole essere un consiglio sia per gli elettricisti professionisti, sia per le persone che hanno necessità di realizzare qualsiasi tipo di lavoro relativo ad installazioni elettriche.
Con “rischio elettrico” si intende la possibilità della circolazione della corrente elettrica attraverso il corpo umano, un conduttore che si comporta come una resistenza al passare della corrente, riscaldandosi per effetto della stessa. Vediamo quali possono essere le cause e le conseguenze di un errato comportamento.
Danni causati dalla corrente elettrica
Perché si possa parlare di rischio elettrico devono sussistere due condizioni: l’esistenza di un circuito chiuso e l’esistenza di una differenza, all’interno del circuito, di potenza (tensione o voltaggio) che forzi la corrente a circolare dentro lo stesso.
Fattori gravi per l’organismo sono l’intensità, la tensione, la frequenza, la resistenza, la capacità di reazione dell’organismo e la durata del contatto e l’attrezzattura di protezione individuale e collettiva.
In un incidente elettrico l’intensità della corrente che circola per il corpo umano e la gravità delle lesioni prodotte dipendono essenzialmente dalla resistenza del circuito. In sostanza, comunque, a maggiore resistenza corrisponde minore intensità e quanto minore sarà il contatto delle masse con il pavimento, maggiore sarà il passaggio della corrente nel corpo della persona a contatto.
La tensione, unita alla resistenza del circuito, è la causa del passaggio della corrente prodotta per il corpo umano.
Contatto diretto e contatto indiretto
Esistono due tipi di contatto elettrico – diretto e indiretto: il contatto diretto è quello che è causato dal contatto con le parti attive dell’apparecchio; il contatto indiretto si produce, invece, con la messa accidentale delle masse (l’insieme delle parti metalliche) in tensione. Entrambi possono essere legati ad un difetto dell’isolante interno o ad un difetto di origine esterna o, ancora, ad un difetto tra il conduttore di produzione e un conduttore attivo.
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